Presentazione del corso
Obiettivi formativi
Il Corso di Studio in Intermediazione culturale e religiosa è un Corso di Studio Magistrale della classe 64, Scienze delle Religioni, che, pur mantenendo le caratteristiche di base della classe di appartenenza, ambisce a innovare la tradizione degli studi proponendo un approccio formativo di tipo interculturale e interreligioso. La LM64 in Intermediazione culturale e religiosa forma laureati con conoscenze e competenze relative alle più importanti aree religiose mondiali, fornendo competenze immediatamente applicabili in una pluralità di contesti caratterizzati da spiccata interculturalità e funzionali alla progettazione e alla realizzazione di strategie di mediazione tra gli appartenenti a tradizioni religiose e identitarie diverse. Le strategie di mediazione devono essere strategie di inclusione, che si dispiegano grazie all’educazione alla complessità, attraverso il ricorso alle conoscenze di tipo storico come elementi capaci di depotenziare le pratiche di esclusione e di marginalizzazione effettuate attraverso l’uso di pregiudizi e di fake news non meno che attraverso l’uso del silenzio.
Aspetti qualificanti del corso sono l’interdisciplinarietà e un approccio sistemico allo studio dei fenomeni interculturali e interreligiosi; la componente esperienziale (garantita da laboratori e tirocini), l’attenzione alle metodologie di intervento e formazione; l’importanza attribuita all’approccio antropologico ai fenomeni religiosi e culturali, garantita dalla presenza un corso di Antropologia Culturale da 12 CFU; lo studio delle tradizioni religiose nella storia; l’attenzione dedicata alla preparazione dello studente nelle aree di Pedagogia e di Sociologia, attestata dalla presenza di queste discipline tra le materie offerte; la presenza di Laboratori e Tirocini realizzati in collaborazione stretta con le Parti Interessate, in modo da fornire allo studente del Corso di Studio le necessarie tecniche della mediazione e della comunicazione (Laboratori) e da inserirlo in un contesto d’azione sperimentale, all’interno del quale dovrà agire sulla base delle conoscenze e delle competenze acquisite durante il cursus studiorum (Tirocini).
Il percorso formativo proposto forma infatti esperti in mediazione interculturale e interreligiosa capaci di progettare, pianificare e realizzare formazione e mediazione interculturale e interreligiosa nelle agenzie formative pubbliche e private, nelle aziende private e negli organismi e negli enti in cui sia necessario un approccio di tipo interculturale e interreligioso all’utenza interna o esterna.
Forma, inoltre, esperti che, previo soddisfacimento del numero di CFU previsti dall’apposita normativa ministeriale possono accedere alle Classi di Concorso per l’insegnamento A-12 secondo quanto si legge nella G. U. serie generale n. 34 del 10-02-2024.
Sbocchi professionali
La LM forma i seguenti profili professionali:
Esperti nella mediazione interculturale e interreligiosa in grado di realizzare: progettazione e gestione della formazione specifica di insegnanti attivi nelle scuole pubbliche o private e in altre agenzie formative popolate da gruppi plurireligiosi; progettazione e gestione di attività formative volte a incrementare i processi di inclusione e di reciproca conoscenza all'interno di una vasta gamma di enti e organizzazioni (penitenziari; aziende e reti di aziende attive a livello internazionale; settori degli enti pubblici e privati in cui vi sia un flusso di relazioni che coinvolge un'utenza pluriculturale e plurireligiosa); consulenza e progettazione di percorsi culturali e formativi di alta divulgazione pubblica; consulenza per le organizzazioni no profit (cfr. Profilo 1 - Esperto formatore di insegnanti in scuole pubbliche o private e agenzie formative; Profilo 2 - Esperto in progettazione e gestione di attività formative interculturali e interreligiose).
Si fa inoltre presente che la classe di laurea del Corso di Studio consente ai suoi laureati di accedere, previo soddisfacimento del numero di CFU previsti dall’apposita normativa ministeriale, alle Classi di Concorso per l’insegnamento. si veda la Gazzetta Ufficiale n. 34 del 10-02-2024 (parzialmente pubblicata sulla pagina FB del CDS)
Tra le professioni censite e dotate di codici Istat si possono indicare le seguenti:
Esperti nello studio, nella gestione e nel controllo dei fenomeni sociali - (2.5.3.2.1) dati 2016-2018 <https://professionioccupazione.isfol.it/datifol/index.php?id=2.5.3.2.1>
Redattori di testi tecnici - (2.5.4.1.4) dati 2016-2018 <https://professionioccupazione.isfol.it/datifol/index.php?id=2.5.4.1.4>
Tecnici del reinserimento e dell’integrazione sociale (3.4.5.2.0 ) dati 2016-2018 <https://professionioccupazione.isfol.it/datifol/index.php?id=3.4.5.2.0>
Requisiti di ingresso/Per iscriversi (vedi)
Articolazione del Corso di Studio
Il Corso di Studio in Intermediazione culturale e religiosa presenta dunque l’articolazione seguente: è organizzato in 2 anni accademici, ognuno suddiviso in 2 semestri, per un totale di 120 CFU (60 CFU per anno). Il primo anno comprende principalmente insegnamenti caratterizzanti (antropologia culturale, le storie delle varie religioni, le sociologie) e insegnamenti affini in linea con le caratterizzanti (le pedagogie).
- Durante il primo anno di corso sono previste le attività formative che potenziano gli strumenti di base e le materie che presentano caratteristiche di propedeuticità rispetto alle altre. Durante il primo anno lo studente matura e consolida la conoscenza del metodo e dell’approccio antropologico, con i quali dovrà imparare a porsi di fronte ai fenomeni di interesse, per poi affrontare la storia delle religioni e la storia del cristianesimo e delle chiese trattata in un insegnamento che ne evidenzia la pluralità fenomenologica. Dopodiché troverà gli insegnamenti relativi a numerosi contesti culturali e religiosi, tra cui dovrà scegliere di approfondire quelli di particolare interesse, e quello relativo all’area della non credenza. I 6 CFU aggiuntivi, relativi a ulteriori conoscenze linguistiche dovranno quindi essere scelti in linearità con i contesti culturali e religiosi che avrà scelto. Dopodiché sono previsti gli insegnamenti di storia delle relazioni internazionali e/o di Storia dell’Africa e gli insegnamenti relativi ai sistemi pedagogici interculturali. Potrà decidere se completare il quadro delle sue conoscenze approfondendo le dinamiche dei fenomeni linguistici o, se invece, preferirà sviluppare le conoscenze legate al patrimonio culturale materiale e immateriale come medium interculturale e interreligioso (arte) perfezionando così la conoscenza del patrimonio culturale materiale come luogo dell’intercultura che sta al centro dell’insegnamento obbligatorio di Antropologia Culturale.
- Nel secondo anno lo studente completerà e specializzerà la sua formazione affrontando i grandi quadri filosofici e gnoseologici di riferimento, ma calandoli all’interno dei rispettivi contesti storici; avrà quindi modo di misurarsi con i sistemi giuridici e con la filosofia politica e potrà decidere se continuare a perfezionare le sue conoscenze legate al patrimonio, come luogo di intercultura, per mezzo dei corsi di storia dell’arte o se preferirà perfezionare ulteriormente le dinamiche dei fenomeni linguistici con il corso di sociologia dei processi culturali e comunicativi. Infine i laboratori e i tirocini progettati, organizzati e gestiti con la collaborazione delle Parti Sociali garantiscono la formazione tecnica dello studente, che imparerà a misurarsi “con” e “a gestire” situazioni concrete.
L’attività didattica si svolge con lezioni, esercitazioni di laboratorio e di campo, seminari specialistici.
La frequenza alle lezioni non è obbligatoria anche se fortemente raccomandata. Non sono previste propedeuticità.
Il Corso di Studio, in accordo con le norme di Ateneo (vedi Regolamento d'Ateneo per gli studenti part-time), prevede la possibilità di iscrizione con la qualifica di studente part-time per gli studenti impegnati contestualmente in altre attività. Nel caso di impossibilità totale o parziale a frequentare, lo studente deve contattare il docente all'avvio delle lezioni e concordare con lui un percorso didattico sostitutivo personalizzato che possa salvaguardare al massimo il diritto a una partecipazione attiva alla vita universitaria.
Il percorso formativo è multidisciplinare e, con riferimento ai settori caratterizzanti, affini e integrativi previsti dalla classe LM- 64, il piano formativo si articola nelle seguenti aree:
- Attività formative caratterizzanti relative all'area antropologica e religionistica. In questa area formativa, che costituisce il nocciolo duro delle attività formative caratterizzanti, si collocano gli insegnamenti di antropologia culturale (M-DEA/01) in quanto vero e proprio collante metodologico necessario per gli studi interculturali e interreligiosi e le discipline storico religiose e delle religioni antiche e moderne, ovvero insegnamenti legati alla storia delle religioni (M-STO/06), alla storia del cristianesimo e delle chiese (M-STO/07, L-LIN/01), alla storia e alla cultura ebraica (L-OR/08), islamica e delle relazioni islamo-cristiane (L-OR/12 e L-OR/13), dell'induismo e del buddismo (L-OR/18) e dei neopaganesimi (L-FIL-LET/15). Il Laboratorio di Sociologia e tecniche della mediazione dei conflitti, previsto al secondo anno, traghetta sul piano pratico del saper fare le conoscenze e le competenze maturate dallo studente durante i corsi.
- Attività formative caratterizzanti relative all'area storica, filosofica e sociologica. Questi insegnamenti collocano le religioni nel relativo contesto geo-sociale, con insegnamenti di geografia sociale (M-GGR/01), e nel contesto storico - declinato con speciale attenzione al dato culturale - assicurato dagli insegnamenti di storia dell'Africa (SPS/13), di storia delle relazioni internazionali (SPS/06), di storia medievale (M-STO/01), moderna (M-STO/02) e contemporanea (M-STO/04). Per completare il quadro culturale dei contesti storici, sono state previste le discipline filosofiche pertinenti (M- FIL/01, SPS/01). Sono stati quindi introdotti gli insegnamenti di storia del diritto (IUS/19), che forniscono le conoscenze e competenze necessarie per interpretare correttamente l'orizzonte giuridico di riferimento. Il Laboratorio di Tecniche della Mediazione dei Conflitti consente poi di traghettare sul piano pratico del saper fare le conoscenze e le competenze maturate dallo studente durante i corsi e verificate attraverso le prove intermedie e gli esami di verifica
- Attività formative affini relative all'area pedagogica. Gli insegnamenti relativi a quest'area sviluppano conoscenze e competenze specialistiche relative all'area della non credenza e relative alla pedagogia interculturale attraverso corsi di storia della pedagogia (M-PED/02), di didattica della pedagogia (M-PED/03), di pedagogia interculturale e di pedagogia sperimentale.(M-PED/01) Il Laboratorio di Comunicazione e Intercultura traghetta sul piano pratico del saper fare le conoscenze e le competenze maturate dallo studente durante i corsi e verificate attraverso le prove intermedie e gli esami di verifica.
- Attività formative affini relative all'area linguistica e della comunicazione. Gli insegnamenti relativi a quest'area sviluppano conoscenze e competenze specialistiche nel campo linguistico attraverso insegnamenti dedicati a indagare il rapporto tra i comportamenti linguistici codificati all'interno di gruppi sociali e il quadro socio-antropologico, come l'etnolinguistica (L-LIN-01), o il campo lessicale italiano ma applicato al contesto della mediazione (L-FIL-LET/12). La questione comunicativa, implicita a tutti questi insegnamenti, viene esplicitata e completata dal Laboratorio di sociologia e tecniche della mediazione, che di traghettare sul piano pratico del saper fare le conoscenze e le competenze maturate dallo studente durante i corsi e verificate attraverso le prove intermedie e gli esami di verifica.
- Attività formative affini relative all'area artistica e letteraria. Gli insegnamenti relativi a quest'area sviluppano conoscenze e competenze specialistiche nei campi di storia dell'arte medievale, moderna e contemporanea (L-ART/01; L-ART/02; L-ART/03) per completare il quadro delle conoscenze e delle competenze relative ai patrimoni culturali materiali che costituiscono uno dei luoghi principi in cui sviluppare i percorsi di mediazione interculturale e interreligiosa e che sta al centro degli insegnamenti antropologici (M-DEA/01) previsti nell'area 1. Tra le attività formative affini e integrative si aggiungono approfondimenti sulla cultura e la letteratura slave (L-LIN/21), in quanto le tematiche contemplate sono relative a una realtà storica e culturale molto rilevante per le dinamiche della società italiana.
Si prevedono inoltre 12 CFU a scelta libera dello studente che gli consentono di articolare maggiormente la conoscenza di sistemi religiosi altri oppure di approfondire uno dei campi tematici incontrati durante l'iter formativo.
L'ultimo segmento, in ordine cronologico, dell'iter formativo è costituito da Laboratorio-Elaborato di tesi, oppure Tirocinio-Elaborato di Tesi che predispone un sistema che consente allo studente di prendere in carico un caso concreto su cui lavorare in linearità stringente fra Laboratorio o Tirocinio e elaborato di Tesi.